Un uomo di Manfredonia, di 38 anni, è stato sottoposto agli obblighi della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale, con obbligo di dimora per la durata di un anno, a cura del Commissariato della città sipontina.
Il provvedimento è stato emesso alcuni giorni fa dal Tribunale di Bari, sezione Misure di Prevenzione, a seguito della proposta avanzata dal Questore di Foggia in virtù delle accurate indagini espletate dalla Divisione Anticrimine.
Si tratta della prima misura di questo tipo applicata a Foggia, e di una delle prime in Italia, emessa a carico di una persona resasi responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie e dei loro figli. Difatti, l’inserimento del reato di maltrattamenti in famiglia nel novero dei delitti che consentono l’applicazione della sorveglianza speciale è stata introdotta recentemente con il “Codice Rosso”, entrato in vigore nel luglio dell’anno scorso, che è andato ad integrare le fattispecie già previste dal Codice Antimafia. Pertanto, l’applicazione della misura per tale categoria di soggetti risulta una novità assoluta.
Con il provvedimento emesso dal Tribunale di Bari, oltre alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, all’uomo è stato imposto l’obbligo di trovarsi un’abitazione diversa dalla casa familiare nonché il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati abitualmente dal coniuge e dai figli; non solo la residenza, la dimora e il lavoro ma anche qualsiasi luogo di vacanza o di viaggio.
L’uomo dovrà, altresì, mantenersi ad una distanza di almeno 300 metri dai suoi familiari ed ha l’obbligo di allontanarsi immediatamente da costoro in caso di incontro occasionale. Infine, non potrà comunicare con loro, con qualsiasi mezzo, e dovrà permanere in casa dalle ore 22 sino alle ore 6 del mattino.
L’uomo, già nel 2018, era stato sottoposto alla misura cautelare personale, emessa nell’ambito di un procedimento penale, dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento all’abitazione e ai luoghi frequentati dal coniuge e dai figli.
Fonte: Questura di Foggia