Nella giornata del 15 ottobre u.s., gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Foggia, a seguito delle indagini coordinate e dirette dalla locale Procura della Repubblica, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di aggravamento della misura degli arresti domiciliari, emessa dal GIP presso il Tribunale di Foggia, con la custodia cautelare in carcere, nei confronti di un uomo di 29 anni foggiano.
La relazione dalla quale era nato un figlio, era stata sempre conflittuale a causa della gelosia morbosa da parte dell’uomo. Difatti, la donna non solo subiva scenate e violenze psicologiche, ma non poteva nemmeno svolgere l’attività lavorativa perché il compagno si presentava sul posto di lavoro per controllarla. Dopo pochi mesi di convivenza, la donna a causa di questi comportamenti tirannici e molesti decideva di interrompere la relazione.
Da questo momento il compagno non accettando la separazione e convinto che lei avesse un’altra relazione, iniziava dei veri e propri atti persecutori nei confronti della stessa. Le mandava messaggi minatori del tipo “Se esci con le tue amiche t’ammazzo”, si introduceva nell’appartamento della parte offesa, nonostante la sua opposizione, minacciandola che se l’avesse vista con un altro uomo l’avrebbe uccisa. Appostandosi addirittura fuori dal centro antiviolenza a cui la donna si era rivolta.
In seguito alla denuncia sporta dalla parte offesa, l’uomo veniva sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, ma a causa delle violazioni delle prescrizioni imposte, poiché il predetto continuava a inviare telefonicamente messaggi minatori e molesti alla ex convivente, nonostante l’applicazione della prima misura cautelare personale, a seguito dell’espletamento di ulteriore attività investigativa da parte della Squadra Mobile, la stessa veniva sostituita con la più grave della custodia cautelare in carcere.
Alla fine delle formalità di rito l’uomo veniva accompagnato presso la Casa Circondariale di Foggia.
Fonte: Questura di Foggia